ZooPalco, il Collettivo Slow Lapin e il Molesto presentano il primo POETRY SLAM COLLETTIVO dell’universo!

Due collettivi. Tre manches.
Dieci poeti, cinque contro cinque.
Trenta performance o più.
Ottanta minuti in tutto circa.
Almeno quarantatremila parole.
Diversi milioni di litri di birra e vino.
Musica.
Molto altro.

I CONCORRENTI

Per Slow Lapin:
Edoardo Gazzoni
Gabriel Giannini
Lorenzo Mura
Michela Tiddia
– Rocco Raskol Nikov

Per Zoopalco:
Tommaso Galvani
Toi Giordani
Riccardo Iachini
– Giovanni Fantomars Arte Accessibile
– Elena Domna Soisseubuda

MC Eugenia Galli

IL REGOLAMENTO:

Come in ogni poetry slam la giuria è composta da cinque persone scelte a caso dal pubblico. Non è possibile utilizzare costumi o oggetti di scena né accompagnamento musicale.

PRIMA MANCHE: ogni poeta propone un proprio testo della durata massima di tre minuti (i punti vengono calcolati come in uno slam normale: si tolgono il voto più alto e il più basso ricevuti da ciascuno). Si sommano i risultati di ogni componente della stessa squadra; il collettivo che ha ottenuto il punteggio totale più alto vince 1 punto.

SECONDA MANCHE: due performance collettive per squadra (devono partecipare obbligatoriamente tutti i componenti) con un limite di tempo di cinque minuti per ciascuna. Per performance collettiva non si intende necessariamente uno spettacolo di teatro poesia; va bene anche una lettura a più voci della poesia di uno dei performer o di un testo scritto a più mani dai partecipanti o di alcune poesie singole tra loro collegate.
Si tolgono il voto più alto e il più basso ricevuti da ogni performance e si sommano i due risultati della stessa squadra. Il collettivo che ha ottenuto il punteggio totale più alto vince 1 punto.

TERZA MANCHE: i due poeti per squadra che hanno ottenuto il punteggio più alto nella prima manche si scontrano 1 vs 1. Si ottiene un punto per sfida.

QUARTA MANCHE (EVENTUALE), SPAREGGIO LAMPO: viene sorteggiato a caso un poeta per squadra. Per lo scontro (1 vs 1) il tempo massimo è di un minuto a testa. 1 punto a chi vince.

Copertina di Toi Giordani (l’orario è stato corretto da Eugenia Galli che evidentemente non ne aveva le competenze)