Notizia

PIETRO SPADARO, CAMPIONE U20 LIPS 2021-22

Ciao Pietro e grazie per il tempo che hai deciso di concederci per quest’intervista. Attraverso queste poche domande cercheremo di indagare un po’ su cosa ha portato un ragazzo così giovane ad avvicinarsi alla poesia fino a diventare campione Under20 di Poetry Slam nel campionato L.I.P.S.

La prima domanda ci serve per conoscerti, quindi chi è Pietro Spadaro e che cosa fa nella vita?

    Pietro, intanto, sono io e per dimostrare di essere, faccio. E con “faccio” intendo dipingere, fare vasi, poesie, cucinare, suonare, ballare e tante altre cose che in realtà non faccio. 

Raccontati attraverso un verso di una poesia (tua o di altri).

Occhi tristi su faccia felice. 
Come sei fatto pietro?
Ti piace prendere in giro il mondo. 
Ma più di tutto ti piace il mare.

Tiriamo in ballo la poesia mica per caso, oggi siamo qui a intervistarti per via di un traguardo che hai raggiunto a Bologna lo scorso maggio, ovvero quello di essere eletto Campione italiano nel campionato Under20 organizzato dalla L.I.P.S. La domanda è ovvia, ma dovuta: puoi portarci al momento in cui tutto è cominciato? Come hai scoperto il mondo del Poetry Slam?

    Non è da molto che scrivo ed è da ancora meno che sono venuto a conoscenza dei poetry slam. Se ricordo bene è stata la mia prof di latino a farmi conoscere una “poetessa performativa” che poi si è rivelata Eugenia Galli e da lì ho cominciato a capire ed entrare in questo mondo di pazzi. 

Ora sappiamo come tutto è iniziato e, con la scorsa domanda, abbiamo spoilerato pure il finale. Quello che manca è la parte centrale, quella in cui tutto stava succedendo. Ci accompagni, in breve, attraverso le tappe che dal primo slam ti hanno portato a vincere il campionato U20 a Bologna?

    Stavo cercando di organizzare uno slam nella mia scuola per poterci qualificare alle regionali, non essendoci riuscito, Eugenia mi ha proposto di andare allo slam di una scuola a Bologna, la stessa in cui si sono tenute le nazionali. Ho fatto il mio primo slam lì, l’ho vinto e mi sono qualificato alle nazionali.

In qualità di campione Under20, a settembre ti vedremo in gara a Firenze, nelle fasi finali del campionato, assieme all* miglior* Slammer d’Italia. Hai già avuto modo di vedere qualcun* di loro esibirsi? 

    Certo! Non so bene chi slammerà a Firenze ma ho seguito vari slam(s) e ho visto i pezzi grossi della poesia orale italiana. Il mio poeta preferito over20 è Fantomars.

    Ammetto di conoscere ancora pochi poety per potermi ritrovare in uno di loro o in una corrente. 

Un’altra cosa che ci incuriosisce è il vedere il Poetry Slam dalla prospettiva di chi si è ancora fresco in questo ambiente. Usando una singola frase, come lo descriveresti per come hai avuto modo di vederlo fino a ora?

    Un poetry slam è un insieme inaspettato di poeti che recitano parole messe in un ordine che suona bene.

Bene, ora che le domande più formali le abbiamo fatte, concediamoci un paio di cialtronate che ci ricordano che sì, bello tutto, ma è importante anche non prendersi troppo sul serio. Sparaci il verso (o i versi) che hai scritto e per cui ora ti imbarazzi maggiormente.

Non sapevo sarebbe arrivata questa domanda…Ce ne sono tanti per cui adesso scorro a caso nel doc con tutte le poesie e te ne trovo uno.

Toccarsi fuori dalla Basilicata

Ecco. È l’inizio di una pessima poesia e non so cosa voglia dire. 


Ultima domanda. A ogni Poetry Slam a vincere davvero è la poesia.
Tolta quest’ultima (e il performer), per te chi o cos’è che vince nei Poetry Slam? 

    Una delle mie più grandi paure (non è vero) è quella di diventare una poesia: portare sempre quelle che piacciono al pubblico e vincere non perché sono un poeta, ma perché ho scritto una poesia vincente. 

    Se si toglie sia il poeta che la poesia, rimane il leggìo e il microfono. (Mi sa che non ho capito la domanda, ma questa è la mia risposta)


Con Pietro e tutt* l* slammers qualificat* l’appuntamento è per il 22-23-24 settembre a Firenze, in occasione delle finali nazionali!