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Intervista a Dome Bulfaro: Voice Waves / L’onda della voce, la raccolta di poesia che celebra il campionato europeo di Poetry Slam

Com’è nata l’idea di un libro per celebrare il primo campionato europeo organizzato in Italia? Qual è il suo intento?

L’idea del libro è nata dal Gruppo LIPS organizzatore delle finali europee di Poetry slam. Con Voice Waves / L’onda della voce, questo il suo titolo, volevamo lasciare memoria della prima finale del Campionato Europeo organizzato in Italia. 

Progettare e realizzare un libro è pari alla gestazione di un figlio. Gli devi, come in questo caso, dare un cuore, una voce e conferirgli personalità. Questo libro bilingue (italiano/inglese) credo abbia una propria personalità da vendere per molteplici ragioni: perché c’è una parte critica, che vale la pena di tenere nella propria libreria, che affronta in modo inedito la “filosofia slam” e offre riflessioni suggestive sul tradurre performance poetry; perché in copertina c’è il logo degli europei disegnato dall’illustratrice Littlepoints (Stella Venturo) e perché all’interno abbiamo ben 30 fresche illustrazioni di Martina Dirce Carcano; perché è curato dal gruppo di ricerca Mille Gru (in collaborazione con la LIPS), che fa libri di questo genere da 12 anni; perché c’è un’antologia poetica completa dei finalisti europei, utilizzabile anche come “gioco slam da tavolo” da fare con gli amici; perché il libro raccoglie un apparato critico di veterani ma anche di voci nuove del movimento slam italiano come Lello Voce, Sergio Garau, Simone Savogin, Andrea Bitonto, Beatrice Achille, Nicolas Cunial, oltre al sottoscritto; perché… Credo ci siano ragioni sufficienti per preacquistare Voice Waves / L’onda della voce, con lo sconto, sostenendo gli europei by LIPS a questo link: https://igg.me/at/epsc20

E poi oltre a questo libro-gioco di poesie che verranno ascoltate dagli spettatori durante tutte le finali europee di slam, non vorrete perdervi della campagna di sostegno sviluppata dal “Gruppo LIPS crowdfunding” coordinata da Simone Savogin e Martina Dirce Carcano, le magliette, borse, ecc….?!

Com’è stata affrontata la traduzione dei testi? E che tipo di difficoltà ci sono state?

Le difficoltà sono state pari a una montagna da scalare alta più di 250 poesie e 30 biografie provenienti da 29 Paesi europei diversi, da tradurre, a costo zero, in un paio di mesi.

La cordata organizzativa “Gruppo LIPS traduzioni” l’abbiamo affrontata in tre: Sergio Garau (alla raccolta infinita di poesie originali e traduzioni in inglese fornite dagli autori), Andrea Bitonto (factotum) e io, che ho coordinato l’intera operazione e ho tenuto i rapporti con quasi tutti i quaranta traduttori in italiano.

Per queste finali avevo ideato un percorso di traduzione altamente formativo che traccio in breve perché credo possa essere utile e replicabile. Avevo proposto – con il benestare del gruppo organizzatore LIPS – l’idea di far tradurre i testi a classi di studenti delle superiori, seguite da un poeta performer italiano che non solo avrebbe funzionato da tutor di classe ma avrebbe poi incontrato gli studenti nella loro scuola. Il cerchio, una volta realizzate le traduzioni, si sarebbe chiuso con l’incontro agli europei dei loro poeti stranieri tradotti. Questo percorso di traduzione purtroppo sarà realizzato per questi europei solo in due rari casi, poiché il tempo era ridotto e quindi abbiamo dovuto optare per una soluzione in cui poeti, traduttori italiani e studenti thanno tradotto in autonomia. Ma il modello formativo mi convince molto e alla prossima occasione vorrei applicarlo a pieno regime. 

Le difficoltà specifiche dei traduttori sono legate (Lello Voce nelle nostre conversazioni sul libro ha più volte sottolineato questo aspetto) prima di tutto all’intraducibilità del testo performativo e in seconda battuta dal fatto che la maggior parte delle lingue europee sono a noi italiani sconosciute e quindi quasi tutti i traduttori, pur avendo il testo in lingua originale, hanno dovuto tradurre i testi dalla versione inglese.

Colgo l’occasione per ringraziare da parte del gruppo organizzatore LIPS tutti coloro che hanno dedicato il loro tempo alla scalata di questa montagna di traduzioni (ancora non ultimata) e vorrei almeno menzionare la generosità nel tradurre di Martina Mollar, Valentina Di Cataldo e Francesca Gironi in duo con Luigi Socci e lo stesso, infinito, Andrea Bitonto.

Come descriveresti il panorama europeo di Poetry Slam, avendo letto le poesie giunte dai vari campioni nazionali di tutta Europa?

Variegato. Con picchi molto alti e diversi punti bassi. Questo dipende dai gradi di evoluzione della performance poetry raggiunta nei vari Paesi. E poi dal gusto proprio dalla cultura italiana molto esigente rispetto alla qualità del testo scritto. Questi europei a Milano sono un punto d’arrivo del movimento slam italiano partito a Roma nel 2001. Seguirli dal vivo significa darsi un’opportunità più unica che rara di crescita come individui e come Comunità Slam non più solo italiana ma come Slam Family internazionale. Quei “Diritti per tutti alla Poesia”, che affermano lo Slam, trovano finalmente anche in Italia una condivisione interculturale forse irripetibile.

Raccontaci meglio di Mille Gru, dei suoi progetti e dei workshop presenti nel programma degli europei tra gli eventi off

Mille Gru (https://millegru.org/) dopo il Laboratorio Sparajiuri e Gli Ammutinati di Trieste il “collettivo” più longevo fra quelli che hanno contribuito a sviluppare il movimento slam italiano. Siamo nati nel 2006 non definendoci né “laboratorio”, né come oggi si usa “collettivo”, ma “gruppo di ricerca”. I nostri interventi con la poesia non sono pensati da “operatori culturali” ma da “ricercatori culturali” che studiano e applicano soluzioni ai mali personali, di gruppo e sociali che individuiamo e di cui possiamo prenderci cura. Nel 2006 fummo i primi a capire che c’era bisogno di donare a tutte le persone e non solo agli addetti ai lavori, non più solo un Festival di Poesia ridotto a pochi giorni l’anno, ma un modello culturale diverso: una stagione poetica lunga mesi (PoesiaPresente), trasversale e di altissima qualità, che fosse ospitata al pari di quelle teatrali nel tabellone di un teatro (Teatro Binario 7 di Monza, Teatro Filodrammaci di Milano). Nel 2007 è partita la nostra serrata attività nelle scuole di ogni grado e nel 2008 siamo diventati casa editrice e casa di produzione perché abbiamo compreso che la poesia orale aveva pochissime opportunità di divulgazione attraverso prodotti multimediali, intermediali (libri con CD, DVD, Spettacoli) e progetti sociali da applicare su larga scala (es. Poesia buona come il pane). Nel 2009 è iniziato dall’Ospedale di Lecco il nostro percorso pionieristico sulla poetry therapy, che è quello a cui stiamo dedicando più energie negli ultimi anni, perché purtroppo il malessere psicofisico delle persone e del nostro pianeta sta crescendo in modo esponenziale e nel nostro piccolo, con la poesia, vogliamo fare la nostra parte, sviluppando antidoti poetici.

Attualmente il gruppo Mille Gru è formato da una quindicina di persone, tutte piuttosto attive. Lo scorso 1 febbraio abbiamo fatto nascere Poetry Therapy Italia (https://poetrytherapy.it/), la prima rivista online italiana, gratuita, di poesia terapia e PoesiaPresente LAB, la prima Scuola italiana di poesia a proporre percorsi formativi di scrittura poetica, poetry therapy e poesia performativa.

In questa scuola a marzo proponiamo in collaborazione con la LIPS due laboratori di poesia performativa, che fanno parte degli Eventi Off (EuroSlam OFF) delle finali che avverrano, lo ricordo, nel periodo 18-22 marzo 2020.

I due lab internazionali di poesia performativa sono tenuti nella nostra Scuola di Poesia (https://www.poesiapresente.it/) da due supercampioni: Solja Krapu, due volte campionessa svedese e quest’anno campionessa per la Finlandia, e Dani Orviz, più volte campione di Spagna e Campione Europeo di poetry slam, in gara anche quest’anno da grande favorito.

Hanno entrambi decenni di esperienza da vendere e da insegnare, sono entrambi la storia dello slam europeo.

POESIAPRESENTE LAB – EuroSlam OFF

Due laboratori di poesia performativa con due poeti di statura internazionale: Solja Krapu (Finlandia/Svezia) e Dani Orviz (Spagna), finalisti dell’European Poetry Slam Championship che si svolgerà a Milano il 19-20-21 marzo 2020.

I LAB delle finali europee di poetry slam sono a cura di Mille Gru

in collaborazione con LIPS, Lega Italiana Poetry Slam

Dove

C/o PoesiaPresente LAB, Scuola di poesia

Via Donatello 12, Monza

Quando

Venerdì 20 marzo ore 14-16 

laboratorio di poesia performativa con Solja Krapu

domenica 22 marzo ore 15-18 

laboratorio di poesia performativa con Dani Orviz

COSTI

€30 per il lab di 2h di Solja Krapu

€45 per il lab da 3h di Dani Orviz

+ €10 tessera associativa Mille Gru

Per i soci LIPS è previsto il 10% di sconto sul costo dei laboratori.

CHI SONO

Solja Krapu-Kallio (16.03.1960). Insegnante d’arte, poi poeta e autrice, in svedese, dopo più di 40 anni in Svezia è tornata in Finlandia e ha ricominciato ad imparare la sua lingua materna. Scrive libri e romanzi per bambini. In precedenza, ha gareggiato nello Swedish Poetry Slam e ha vinto i Campionati Nazionali 1997, 1998, e il Campionato Nazionale in Finlandia 2019.

Dani Orviz (1976, Sotrondio). Poeta, video artista, attore e performer. Nel 2102 è stato proclamato campione europeo di poetry slam. Successivamente, nel 2013, ha vinto la medaglia di bronzo nella Coppa del Mondo di poetry slam tenutasi a Parigi. Nel 2019 è stato nuovamente proclamato Campione Nazionale per la Spagna.